Olio per fiaccole
Jake Ferrell si agita su un piano di metallo nella vecchia segheria abbandonata. Nonostante la sua forza sovrumana, non è ancora riuscito a spezzare le catene che gli abbiamo messo per immobilizzarlo. Un po’ esagerato? Non si sa mai, con questi morti viventi: sono pieni di assi nella manica. Ora non gli resta che ringhiare offeso.
Io e Terry lo fissiamo, mentre parliamo a bassa voce per capire cosa fare di lui.
La cosa morta solleva il collo e ci guarda con occhi predatorî. Ha sempre sul volto quel suo sogghigno inquietante. È legato e prigioniero, eppure non cessa mai di comportarsi come se avesse lui il controllo della situazione.
«Tutto quello che state facendo… è inutile».
Ora ha la nostra piena attenzione.
Scatto davanti a lui come un cane che attacca: «Sei solo un bastardo. Vi distruggeremo tutti!» Terry mi trattiene e mi allontana dalla sua faccia.
Ride malvagiamente.
Ora è Terry che parla: «Jake… io ti conoscevo, prima che tutto questo accadesse. Non sei mai stato una persona cattiva. Perché volevi fare del male a Harriet?»
«Voi non capite. Io voglio che Harriet stia con me per sempre. Nel suo stato attuale è fragile, mortale. Io voglio donarle quello che loro hanno donato a me».
«Loro chi?» chiedo.
«Pensate di essere così furbi, ma in realtà non sapete niente. Non avete la più pallida idea di quello che sta succedendo in questa città».
«Se non parli, noi ti distruggeremo».
«Accomodatevi pure. Loro mi faranno tornare».
«Di chi stai parlando?» chiede Terry.
Ferrell è una tomba.
«Non andremo da nessuna parte» soggiungo. Guardo Terry con una luce assassina negli occhi. «Lo sai cosa significa questo?»
I suoi occhi si spengono. Abbassa lo sguardo.
Lo prendo per un “sì”. Mi avvicino alla vecchia sega circolare, completamente arrugginita. La aziono. Il suo rumore stridente riecheggia come un grido di disperazione, coprendo le urla spasmodiche di Jake Ferrell, mentre separo nettamente la sua testa dal torso. È un lavoro lungo e difficile – questi cadaveri ambulanti sanno essere dannatamente resistenti – ma alla fine cade a terra, pesante e inespressiva, estinta.
Terry ha guardato tutta la scena, e fissa le mie braccia spruzzate di sangue rappreso con paura e disgusto. So cosa sta pensando: anche io sono un mostro.
Non gli chiedo di fare nulla. Prendo quel che resta delle spoglie mortali del mostro che era Jake Ferrell, lo metto in un carrello di metallo e gli do fuoco con dell’olio per fiaccole.
Jake Ferrell, riposa in pace, se ci riesci.
Last updated